La fase stragiudiziale
Al fine di conseguire una più rapida, efficace e meno onerosa azione di recupero, il professionista incaricato invierà per prima cosa mediante raccomandata con ricevuta di ritorno una perentoria richiesta di pagamento al debitore, specificando capitale, interessi ed eventuali maggiori oneri dovuti, intimando il ricorso alle vie legali in caso di inadempimento. Durante la fase stragiudiziale, al fine di scongiurare per quanto possibile ogni lungaggine processuale, creditore e debitore, secondo le relative necessità e opportunità, potranno rinegoziare il debito, ovvero stabilire un piano di rientro, un pagamento rateale o una definizione immediata della vertenza con un pagamento in misura ridotta purché istantaneo (così detto pagamento a saldo e stralcio).
Fin dalla fase stragiudiziale al fine di poter meglio tutelare il credito sarà opportuno, inoltre, effettuare precise valutazioni circa la concreta solvibilità del debitore. A volte, concedere un maggior termine può effettivamente consentire al debitore di reperire dei fondi e limitare gradualmente e progressivamente la sua esposizione debitoria; altre volte, invece, la concessione di una dilazione può essere strumentalmente utilizzata dal debitore per pianificare un fallimento o per far sparire (mediante trasferimenti o donazioni) dei beni e della liquidità dal proprio patrimonio, così da rendere più complessa l’attività di recupero. Fin da subito, è bene, quindi, effettuare accertamenti patrimoniali ed eventuali indagini, così da poter meglio pianificare le azioni da intraprendere, i tempi entro cui agire e i beni su cui potersi prontamente rivalere (beni mobili, immobili, liquidi, titoli, crediti verso terzi).
Anche per tali ragioni, qualora si dubiti che la rinegoziazione possa effettivamente portare a risultati concreti, essa potrebbe essere opportunamente accompagnata dalla predisposizione di maggiori garanzie (pegni, ipoteche, ecc.) o finalizzata all’immediata costituzione di un titolo esecutivo (ad esempio una cambiale) in forza del quale poter successivamente agire, evitando l’ulteriore dispendio di tempo che richiederebbe un ricorso per decreto ingiuntivo o un’azione ordinaria.