Redazione querele e diffide

Salvo rari e particolari casi, per ragioni deontologiche, di diritto e di convenienza, ogni eventuale lite giudiziaria merita prima di essere preannunciata alla controparte. L’atto con cui la si preannuncia è la classica lettera, che può consistere in una diffida o una intimazione ad effettuare delle attività (ad esempio un pagamento) o a non reiterare dei comportamenti molesti.

Come si diceva, la lettera è (quasi) sempre opportuna, per:

  • ragioni deontologiche, poiché correttezza impone sempre all’avvocato di fare quanto gli è possibile per scongiurare una lite giudiziaria che potrebbe essere superflua, non solo nell’interesse di tutte le parti che vi sarebbero altrimenti coinvolte, ma anche nell’interesse del sistema giudiziario che cronicamente soffre di lentezze ed enormi ritardi a causa dell’eccessiva mole di contenziosi. Sotto il punto di vista deontologico è bene sottolineare che l’attività dell’Avvocato deve essere sempre orientata alla tutela dei diritti del proprio cliente e non a recare danno o semplice disturbo alla controparte, manifestando sotto forma di ricatto l’ipotesi di azioni che potrebbero essere sproporzionate, vessatorie o non attinenti a ragioni di giustizia sostanziale.
  • ragioni di diritto, poiché generalmente la diffida stragiudiziale è strettamente propedeutica alla lite giudiziaria (e tale orientamento è stato ultimamente rafforzato dall’entrata in vigore degli istituti della così detta “negoziazione assistita” e della mediazione, che sono obbligatori per legge in determinati casi e in determinate materie). In altri termini, la causa potrebbe essere dichiarata dal giudice “improcedibile” fintanto che non siano stati esperiti specifici tentativi di risoluzione stragiudiziale.
  • ragioni di convenienza, poiché spesso instaurare un dialogo con la controparte può essere la via più efficace per trovare un accordo, risparmiando tempo e denaro. La strada del compromesso è spesso quella meno remunerativa per l’Avvocato, ma è certamente l’unica che sottrae il cliente dai tempi e dai rischi che comporterebbe una causa. Suole dirsi, in proposito, che “è meglio un cattivo accordo che una causa vinta!”. La diffida, può, inoltre essere sapientemente utilizzata per rafforzare la verosimiglianza di circostanze rilevanti ai fini del successivo eventuale giudizio, qualora si versi nell’impossibilità di offrirne piena prova. La circostanza, ad esempio, che la controparte nella sua risposta non ne contesti la veridicità e anzi magari risponda nel merito dei fatti dedotti, potrà utilmente servire per colmare la lacuna probatoria e aggirare l’ostacolo.

Per tali ragioni, malgrado l’apparente semplicità, la diffida stragiudiziale rappresenta una fase cruciale destinata a segnare, in modo spesso incontrovertibile, i successivi sviluppi della vertenza. Affidarsi al fai da te o utilizzare moduli e formule disponibili in rete, può rivelarsi dannoso, controproducente e, il più delle volte, indirettamente più dispendioso della consulenza e dell’opera del professionista.

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