Eredi legittimi e legittimari
La materia ereditaria è una di quelle in cui un po’ tutti pensano di sapersi districare, perché ne hanno sentito un po’ parlare e immaginano di saperci fare.
In realtà, il diritto successorio è uno dei rami più complessi e articolati. Anche nel linguaggio comune, spesso, si utilizzano termini tecnici presi in prestito dal lessico giuridico, ma non sempre se ne fa un uso corretto. Così, in modo assolutamente promiscuo, come se i due termini fossero tra loro sinonimi, ci si riferisce ad eredi legittimi e legittimari. Legittimi e legittimari, sono, tuttavia, due qualificazioni assolutamente distinte che gli eredi possono assumere.
Gli eredi legittimi
Sarà corretto parlare di eredi legittimi solo in quei casi in cui il defunto non abbia lasciato alcuna disposizione testamentaria, così che la ripartizione dei beni avverrà secondo i criteri stabiliti dal codice civile. Si parla in questo caso di successione legittima, e in questo contesto, sono, quindi, indicati come eredi legittimi coloro i quali sono designati destinatari dei beni, per espressa previsione della legge. I criteri di assegnazione sono differenti e variano in virtù del numero e del grado di parentela di ciascun erede legittimo. Proprio per rispondere alle tante differenti situazioni possibili, la legge prevede una fitta rete di criteri a cui dover fare riferimento, per poter individuare in ogni situazione chi siano gli eredi legittimi.
Vediamo alcuni esempi. Superstiti al defunto:
– Solo il coniuge: beneficia di tutto il patrimonio ereditario;
– Il coniuge ed un solo figlio: beneficiano ciascuno di metà del patrimonio ereditario;
– Il coniuge e due figli: beneficiano ciascuno di un terzo del patrimonio ereditario;
– Il coniuge e più di due figli: il coniuge beneficia di un terzo e i restanti due terzi saranno divisi tra i figli in parti uguali;
– Il coniuge e fratelli e sorelle: il coniuge beneficia dei due terzi, il restante terzo sarà diviso in parti uguali tra i fratelli e le sorelle
I legittimari
Sarò, invece, corretto parlare di eredi legittimari, nel caso inverso, ovvero quando il defunto abbia lasciato delle disposizioni testamentarie. In tale contesto, gli eredi legittimari, sono coloro ai quali la legge riserva in ogni caso una quota d’eredità che non potrà comunque essere lesa neanche dalle disposizioni testamentarie del defunto. I legittimari, sono, infatti, titolari di una quota vincolata del patrimonio del testatore, che proprio per questo è indicata solitamente come quota legittima o di riserva. Al contrario, è indicata, invece come “disponibile” quella quota di cui il de cuius può liberamente disporre con il proprio testamento.
I legittimari sono individuati dalla legge (in particolare dal’art. 536 del codice civile) e sono: il coniuge, i figli legittimi (cui sono equiparati i figli naturali, anche non riconosciuti e quelli adottivi) e gli ascendenti legittimi.